favole

Spesso il bisogno di affrontare un problema con un bambino mi spinge ad inventare favole. C'è sempre bisogno di parlare loro nella loro lingua.  Ritornata a scuola dopo 15 mesi di assenza per maternità , ho preso in consegna l'ultima materna, quella che noi definiamo"la classe dei grandi"(!!!), ecco la mia prima fiaba raccontata in una mattina piovosa d'autunno quando Noah non sapeva ancora di essere un tipo speciale....

LO SCOIATTOLO DANIELE


C’era una volta nel grande bosco una quercia.



Tutti gli animali la conoscevano da sempre. Il suo tronco era così grande che per abbracciarla tutta non bastavano le code di 50 volpi, ne 100 passi da lupo, ne 500 salti di leprotto, era proprio una quercia secolare.


I suoi rami si innalzavano alti fino al cielo, al di sopra di tutti gli altri alberi del bosco. Su, su, fino a dove volano le aquile. Le sue foglie erano le prime ad essere toccate dai raggi del sole la mattina e le ultime ad essere coperte dal buio la sera. Lei era la grande quercia ….


… E come tutti gli anni anche quell’anno stava iniziando ad arrivare l’autunno e le foglie iniziavano ad ingiallire, tutto il bosco si colorava di rosso, arancio, giallo e marrone. Solo lo scoiattolo Daniele non riusciva a trovare pace. Era arrivato da poco in quel bosco ereditando la tana di nonno Gigio al terzo ramo a destra della grande quercia. Daniele era un tipo chiuso ed un po’ insicuro, così per l’intera estate non era riuscito a fare amicizia con nessuno. Tutti gli altri scoiattoli giocavano insieme e si divertivano, ma a lui il coraggio di dire “ci sono anch’io”proprio non era mai venuto!


Non aveva nemmeno raccolto tante ghiande per l’inverno.


Gli scoiattoli, come sicuramente sapete tutti, sono ghiotti di ghiande!


Il suo sentirsi solo lo aveva distratto così tanto da non farlo essere pronto alla raccolta delle ghiande. Gironzolava tutto il giorno in cerca di … ghiande? Non, no, lui non aveva bisogno di mangiare, no, lui aveva fame al cuore, fame di amicizia, di stare bene, di felicità, di divertimento… ma i giorni passavano così. Giocherellava con le foglie, saltava da un ramo all’altro e guardava gli altri giocare. Finchè un giorno…


… “Ahi, ahi … “ ,


“Ma chi è che urla così?”


e di nuovo “Ahi, ahi …”.


Proprio Daniele non capiva, ma saltò pronto fuori dalla tana e voltò il capo a destra e a sinistra finché … lì, nei primi rami qualcuno con la sega stava iniziando a tagliare. Lì dove abitava il Sig. Picchio, dove c’erano le tane delle formiche e l’alveare delle api.


Perchè, come sapete, le api per fare il miele prima costruiscono un alveare dove vivono e poi raccogliendo il polline che lavoreranno per fare il miele, ma questa è un’altra storia e la racconteremo un altro giorno.


Torniamo invece a Daniele e al boscaiolo che stava segando i rami della grande quercia portando via anche la casa dei suoi abitanti. Fu allora, proprio allora che Daniele sentì arrivare nel suo cuore un’ondata di profondo coraggio e si diresse dritto verso il gruppetto di scoiattolini che felici giocavano sotto un albero di castagne.


“Ehi voi, guardate che segano la quercia … venite ad aiutarmi. Se siamo tutti insieme, forse salviamo le api e le formiche”


Gli altri scoiattoli lo guardarono, e poi guardarono verso la quercia, era vero, qualcuno buttava giù i rami.


“ehi Daniele muoviamoci, forza!”


Daniele si girò stupito, sapevano il suo nome. Che sciocco era stato a non unirsi ai loro giochi, avevano sempre saputo di lui, non era mai stato invisibile a nessuno. Forse Daniele era stato invisibile solo a Daniele. Così si unì al resto del gruppo. Tutti insieme saltarono sul ramo che il boscaiolo stava per buttare giù. Il boscaiolo vedendo quella miriade di scoiattoli che strillavano, fece un balzo indietro per lo spavento. La sega gli cadde dalle mani, la volpe gli e la rubò e la portò lontano, e anche la scala cadde e finì in un fosso.


Il boscaiolo vedendo tutti quegli animali uniti a proteggere la quercia ne fu commosso, così decise di andare via. Per quell’inverno avrebbe raccolto solo legna secca …


Daniele e gli altri scoiattoli avevano salvato la casa del Picchio, l’alveare e la tana delle formiche. Più di tutto però era salvo Daniele lo scoiattolo che aveva scoperto di non essere invisibile, di essere coraggioso e … di avere degli amici con cui stare bene


FINE